Sfortunatamente, è bene sapere fin dall’inizio che quando si parla di dieta in caso di sindrome del colon irritabile, le indicazioni date possono non dimostrarsi valide per tutti i soggetti che ne soffrono. Infatti, alcuni possono avere un enorme beneficio mentre per altri potrebbe cambiare poco. Occorre provare fino a trovare che cosa funziona e che cosa no. Ciononostante possiamo comunque dare alcune indicazioni generali in merito a quali cibi integrare alla dieta e quali invece evitare.
Tenere un diario alimentare
Come già anticipato in precedenza. Cosa mangiare e cosa invece evitare dipende un po’ caso per caso. il consiglio migliore è tenere un diario alimentare dove si assegna che cosa si mangia per vedere se ha avuto un effetto infiammatorio sulla mucosa intestinale, provocando i soliti sintomi come diarrea oppure, al contrario, costipazione e stipsi. In caso dovessero presentarsi malori e disturbi vari, si può restringere il campo ad alcuni alimenti in particolare che vanno quindi evitate in futuro.
Aumentare l’assunzione di fibre
Ovviamente, nel momento in cui si soffre di stitichezza legata alla sindrome del colon irritabile, occorre assumere alimenti ricchi di fibre che favoriscono il transito intestinale e facilitano l’evacuazione. Frutta, verdura e cereali integrali vanno messi a tavola a ogni pasto.
Assumere integratori
Chi dovesse soffrire di colite, oltre che sottoporsi a trattamenti come la ozono terapia a Roma, dovrebbe assumere degli integratori specifici. I migliori sembrano esser quelli a abse di psillio. Ottimi anche i probiotici che aiutano a riequilibrare la flora batterica. Si tratta di batteri buoni, amici dell’intestino che colonizzano le mucose del tratto digerente alleviando sintomi quali gonfiore, diarrea e crampi.
Evitare i FODMAP
L’acronimo FODMAP sta a indicare oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi e polioli fermentabili che sono una serie di carboidrati a catena corta e zuccheri come lattosio e fruttosio. Chi soffre di colon irritabile, dovrebbe limitare e ridurre questi alimenti che sono spesso associati a un peggioramento della patologia. Purtroppo, sono presenti un po’ dappertutto, anche in frutta, legumi, latticini, verdura etc., motivo per cui la dieta va monitorata in modo molto stretto.