Il termine olio di oliva indica un prodotto italiano conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo, ma è pur sempre un nome generico, non rappresenta una sola tipologia, visto che dalle olive si possono ricavare diversi tipi di olio.

Gli oli si classificano a seconda della tipo di spremitura, del grado di raffinazione e non per ultimo in base al tasso di acidità del prodotto finale che si ottiene.

L’olio evo con denominazione controllata, ovvero l’olio extravergine di oliva e quello di oliva rappresentano due prodotti, o meglio due condimenti della tradizione italiana, che da sempre sono da base o da accompagnamento ai nostri piatti.

Pur subendo lo stesso processo di estrazione, presentano delle differenze di caratteristiche organolettiche ed una differente purezza, in quando quello extra vergine di oliva è il frutto della prima spremitura, mentre l’olio di oliva è una miscelanza di quello raffinato con una quantità variabile di quello extra vergine.

Il primo si ricava direttamente dalle olive colte a mano quando sono alla loro prima maturazione, con un procedimento meccanico di estrazione a freddo ed ad una temperatura controllata sempre inferiore ai 27°, e si presenta con una acidità uguale se non inferiore allo 0,8 g su 100.

Si ottiene un prodotto per eccellenza con un odore molto intenso, un colore limpido ed un sapore davvero unico, che va dal fruttato, passando per l’amaro fino al piccante , che varia unicamente in base alle olive che si scelgono.

L’olio di oliva si ottiene sempre tramite una spremitura a freddo, ma conserva un grado di acidità che può andare dallo 0,8 al 2%, si presenta con un colore tenue ed un gusto delicato.

Consumato a crudo l’olio extra vergine conserva tutte le sue proprietà benefiche, in frittura ha un alto punto di fumo, il che vuol dire che che non si degrada, ma conserva tutte le sue sostanze nutrizionali.

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